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Un intenso weekend ciclistico
Di Marco Tenuti (del 30/09/2013 @ 14:13:34, in MTB, linkato 807 volte)

Fine settimana davvero ricco di percorsi, di chilometri e di pacche sulle spalle quello appena trascorso per il sottoscritto.

Sabato mi sono aggregato al GC Grezzana, che aveva in programma una delle gite più classiche, dove si unisce la pedalata cicloturistica alle degustazioni enogastronomiche: destinazione Fiera del Riso ad Isola della Scala.

La partenza dal Ciao è stata data alle 8.30 abbondanti e ci abbiamo messo tutta la mattina per arrivare ad Isola della Scala, a causa di un giro labirintico che ci ha visto spesso fermi per sosta caffé e sosta aperitivo, rispettivamente in quel di Custoza e di Nogarole Rocca.

Sosta a Custoza

Arrivati ad Isola della Scala a mezzogiorno in punto, solo il tempo di parcheggiare le nostre bici e poi ad accomodarsi a tavola per un congruo ristoro, nonostante i pochi chilometri pedalati fino a quel momento, cioè neanche 70 da casa. Con l'occasione anche l'Orlando ricongiuntosi per degustare el puerco dentro el risotto.

I senatori del gruppo sono comunque molto abili nella negoziazione del pasto e, forti del numero di presenze, cioè all'incirca una trentina di ciclisti, riusciamo a staccare con 10 Euro a testa:

  • abbondante risotto col tastasal
  • vino bianco e nero
  • acqua minerale e naturale
  • bis di risotto per più della metà dei presenti
  • caffé corretto grappa e sambuca
  • sfogliatine Vincenzi da pociare nel caffé

Di più non potevamo chiedere nè da una parte, nè dall'altra. Pertanto, ancora una volta il rapporto qualità-prezzo è imbattibile con Nik Turri & Co.

Trio Turnover a Isola

Le operazioni di reimbarco sulle superleggere sono però abbastanza lente, così come abbastanza lenta, anzi decisamente lenta, è la ripartenza da Isola della Scala in direzione Ca' degli Oppi, Oppeano e Zevio.

Succede qualche attimo di scollamento nel gruppone, con la tensione per un attimo alle stelle, perché le ruote veloci vorrebbero sfrecciare a gara, a mo' di garone UDACE, mentre il resto del gruppo non ha le forze per stare nel treno ai 40 km/h. In più, per il sottoscritto, il compito di tenere sempre coperto l'Orlando, onde evitargli di stancarsi troppo per l'impegno all'indomani.

Comunque, dopo un ricompattamento in piazza a Zevio, c'è modo per gli scalmanati di sfogarsi, col classico vallonato che porta da Ponte Florio fino a Marzana, dove il Bigolo (Avanzi) è sempre quello più in forma tra un traguardo volante e l'altro, mentre io lo marco a ruota, senza mettere in discussione la sua leadership e causare crisi d'identità. Insomma mi ritrovo senza volerlo dentro qualche trenata "UDACE" tra Gentlemen, Supergentlemen A-B eticì.

Domenica mattina, invece, prendo la Santa Messa delle ore 8.00 a Grezzana e poi con calma, molta calma, parto da casa alle 9.45 con l'intenzione di andare sul percorso della Granfondo d'Autunno a scattare foto.

Così salgo da Grezzana a Montecchio di Negrar in soupless, poi giù verso le Ragose e svolta a destra in direzione Gigi in modo da imboccare il toboga che porta a Villa Novare.

Quando arrivo alla fettuccia che delimita il percorso di gara, gli sbandieratori mi dicono che i primi due concorrenti, Rabensteiner e Righettini, gli uomini Focus XC, sono già passati, così mi infilo dentro io cercando di andarli a prendere in discesa con lo zainetto e la reflex a spalle, ma non li vedo proprio...

Poco male, mi fermo un attimo per fare passare il terzo ed il quarto e così tengo la loro ruota fino a Villa Novare e riesco a momenti nell'azione di rientro su Agostino Andreis e Georgy Dmitriev.

Da lì in poi mi posizionerò per scattare un centinaio di foto in un paio di punti nei paraggi della villa e poi, appena passato il Max Maga, mi ritroverò a percorrere tutta la parte finale di gara scambiandomi di tanto in tanto con lui e gli altri concorrenti sul suo passo. Per le foto andate qui.

Totale chilometri 165, di cui 43 nella giornata di ieri per andare e tornare dalla Granfondo d'Autunno, cioè un pezzo di gara più un paio di ascese su asfalto per andare e tornare da casa, cioè 1200 metri di dislivello.