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Localizzare un sito
Di Marco Tenuti (del 03/04/2009 @ 16:01:36, in web, linkato 8258 volte)

In questi giorni sono alle prese con un lavoro di localizzazione di un sito internet in varie lingue, tra le quali molto "estreme" come arabo e cinese e mi sono scontrato con problemi a cui non sono molto abituato, ciononostante in rete ho trovato molto utili alcuni articoli e letture, come quello di Ettore Peyrot postato sul forum di HTML.it, che riporto qui integralmente.

Il problema è che una bandiera, per definizione, individua una nazione e non una lingua. E' quindi sbagliato indicare una lingua con la bandiera di una nazione, per principio. Che molti non lo sappiano (o non ci pensino) e pratichino questo "standard", non cambia nulla sull'errore di principio, e fa sorridere chi di localizzazione e traduzione si occupa per mestiere. L'unica eccezione, volendo essere pignoli, è l'Esperanto, che ha una sua bandiera creata appositamente per identificare la lingua e non una nazione specifica.

Errore quindi, senza dubbio alcuno, ed errore che, oltretutto, comporta conseguenze spesso negative per la "leggibilità" dell'indicazione ed in molti casi anche per la "accettabilità" della stessa da parte di settori più o meno vasti di utenza.

Ovvero, le bandiere UK o US non possono/devono indicare la lingua inglese, che è parlata anche in molti altri Paesi, come la bandiera della Francia non può/deve indicare la lingua francese, quella della Spagna la lingua spagnola, quela del Portogallo la lingua portognese, ecc. La "accettabilità" della indicazione implica che un australiano cliccherà meno volentieri su una bandiera US per leggere una versione in inglese, un brasiliano cliccherà meno volentieri su una bandiera del Portogallo per leggere una versione in portoghese, un messicano/argentino/ecc. cliccherà meno volentieri su una bandiera della Spagna per leggere una versione in spagnolo.

Per non parlare della lingua araba, dove l'utilizzo di una bandiera piuttosto che un'altra può significare il netto rifiuto di visitare una versione linguistica da parte di qualche milione di utenti che vedono tale nazione come fumo negli occhi. Senza dimenticare che la diffusione di Internet in aree geografiche sino a pochi anni fa poco interessanti come bacino di utenza, ma oggigiorno sempre più ricche di possibilità commerciali, rafforza ancor di più situazioni di "inaccettabilità" per un identificativo geografico/nazionale da parte di utenti che parlano determinate lingue, e che possono identificare la bandiera della nazione che "abitualmente" o "istintivamente" (per chi naturalmente ignora tutto o quasi della storia/tradizioni/ecc. locali) viene usata per tale lingua come la "bandiera del nemico/oppressore/traditore".

Molti esperimenti hanno quindi dimostrato come l'utilizzo di bandiere possa ridurre di molto la visibilità di una versione linguistica. Non solo per una questione di "fastidio campanilistico" (es. "sono americano e non clicco su una bandiera UK per leggere una versione in inglese", "sono austriaco e non clicco su una bandiera della Germania per leggere una versione nella MIA lingua madre, il tedesco", ecc...) ma spesso anche per una questione di effettiva "non conoscenza" (quanti brasiliani credete che conoscano e siano in grado di individuare una bandiera del Portogallo come espressione di una versione in portoghese? Quanti argentini credete che conoscano e siano in grado di individuare la bandiera della Spagna come espressione di una versione in lingua spagnola? )

Non è quindi uno sfizio o una inutile ossessione per la precisione dovuta al mestiere nel settore che mi spingono a sconsigliare vivamente l'uso delle bandiere, spiegando l'errore grossolano per l'indicazione di una entità (la lingua) che con una bandiera può avere poco o nulla a che fare.

La soluzione testuale ha dunque il vantaggio di essere quella:
a) corretta,
b) accettabile e perfettamente comprensibile per tutti i potenziali visitatori (anche se di nazionalità diverse) che parlano la lingua così definita,
c) utilizzabile anche come spinta per la keyword della pagina di target.

Ovviamente, in tutti i casi in cui è possibile non parliamo della semplice soluzione testuale indicante il nome della lingua "english - italiano - français - ..." ma di quella indicante l'oggetto/tema/argomento/kwd nella lingua di destinazione "kitchens - cucine - cuisines" (per un sito che tratta, nell'esempio, di cucine appunto).

Questo tra l'altro, comporta anche la codifica della pagina in UTF-8 per consentire l'inserimento di grafie appartenenti a codifiche diverrse (cinese, italiano, russo...) nella stessa pagina mantenendo la leggibilità da parte di utenti e crawler, ma qui andiamo verso l'OT rispetto al tema originario

Nulla da ridire, per concludere, su soluzioni grafiche alternative, se si rieuscisse ad individuarne (usabilità/leggibilità estese sempre considerate nella applicazione grafica, tra l'altro). Ovvero, ad individuare rappresentazioni grafiche che esprimano adeguatamente una lingua e siano allo stesso tempo ben studiate nella localizzazione: attenzione quindi a non esprimere graficamente nulla che non sia comune a tutti coloro che parlano la lingua rappresentata, o ancor peggio che risulti offensivo/sgradito o anche semplicemnente sconosciuto a gruppi di utenti che parlano tale lingua. Nello specifico, l'omino con bombetta è decisamente "British" ed uno statunitense farebbe fatica ad identificarvisi, l'omino con baguette è decisamente orientato alla Francia ed un canadese non lo identificherebbe come proprio.

La localizzazione è una attività complessa, che al di la dei "piaceri" e delle "convinzioni" si deve basare su dati oggettivi ricavati da ricerche, test di utilizzo e di comportamento degli utenti, analisi sulle componenti delle realtà storiche, geo-politiche, economiche, etniche, religiose, culturali, eventualmente coinvolte. In alcuni casi, "bruciare" un 20%, 30 %, 50% o più di utenza potenziale per aver sbagliato una grafica è qualcosa che il cliente finale non è disposto ad accettare (e più spesso di quanto si creda c'è poi qualcuno pronto a farglielo notare se non se ne è accorto subito). Lo dico con conoscenza di causa, dato che l'anno scorso abbiamo quasi raddoppiato gli accessi ad un sito di un nuovo cliente correggendo qua e la alcune inesattezze nelle versioni linguistiche e cambiando le bandiere in link testuali. Errori del Web designer, che aveva affidato la traduzione a personaggi poco competenti, e non sapeva nulla delle necessità di localizzazione.

Qui sotto comunque trovate il thread completo, dove ho scovato il post di Peyrot:

http://forum.html.it/forum/showthread.php?threadid=555590