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La mia Gimondi Bike 2010
Di Marco Tenuti (del 28/09/2010 @ 09:00:29, in MTB, linkato 1519 volte)

Discesa finale su Iseo alla Gimondi Bike '10La Gimondi Bike è per il sottoscritto la gara del "ritorno", visti gli acciacchi di fine primavera a caratterizzare i risultati delle gare pedalate a metà estate. Poi la lunga pausa e le vacanze estive hanno fatto saltare altre gare che avrei voluto fare volentieri, come la Folgaria Marathon, la Marathon della Brianza e la Valdifassa Bike.

Non che la Gimondi Bike sotto il profilo tecnico abbia molto da condividere con le marathon sopracitate, ma è una gara che ha la sua nomea al pari delle altre, per il contesto e la kermesse, la quantità e la qualità dei partecipanti. Non è una gara difficile, ci mancherebbe, ma ci sono tutti i big e questo fa sì che essa catalizzi l'interesse di tantissimi amatori, come il sottoscritto.

Tutto è organizzato perfettamente: nessuna confusione nella predisposizione delle griglie, partenze molto scaglionate e prima salita interamente su asfalto fanno sì che non si formi praticamente nessuna coda lungo i 40 km del percorso. Il ristoro di metà gara - dove peraltro non mi sono fermato, ma dove ho intravisto bendidio di ogni tipo - e quello di fine gara assolutamente all'altezza, con tutto il necessaire. Numero di cronometraggi intermedi comparabile con la Dolomiti Superbike, che si estende però per una lunghezza tripla, fanno sì che si può studiare bene a posteriori il proprio andamento in gara.

Le condizioni del percorso assolutamente abbordabili alla massa, anche se ogni anno c'è sempre qualcuno che si lamenta della discesa del Maffa, quest'anno rivisitata nella sua parte iniziale. Io non devo muovere alcunché nei confronti della durezza di questa discesa: mi è parsa anche quest'anno assolutamente percorribile senza alcun patema. Per il sottoscritto solo un punto col piede a terra, dovuto più altro all'imbuto formatosi davanti, a causa di alcuni concorrenti un po' troppo paurosi.

A fine gara ineccepibile la zona del lavaggio bici, con un numero proporzionato di gomme, dove avrò atteso si e no un minuto per togliere il grosso della terra dalla mia Scale. Alle docce dentro il palazzetto nessuna coda e soprattutto acqua calda a volontà, cosa che non capita molto spesso.

Infine il pastaparty un po' sottotono rispetto a tutto il resto, ma la pasta al ragù di salsiccia era sublime. Forse il corredo della bottiglietta d'acqua è un po' poco e i tavoli per il pasta party son disposti tutti al sole, ma ben venga questo sole d'autunno, visto che prossimamente se ne vedrà sempre meno.

Ah, la mia gara, vi chiederete, com'è andata la mia gara? Finalmente ho potuto fare il mio ritmo in completa libertà, senza inseguire nessuno e senza essere inseguito da nessuno. Decidevo io se cercare di tenere la ruota di questo o quel concorrente, ma l'impressione personale è che recuperavo una cifra di posizioni sui pezzi piani e anche sulle discese più o meno tecniche, mentre perdevo qualcosina dove c'era da pedalare duro in salita, insomma dove la pendenza superava il 15%.

Domenica portavo al debutto la doppia PMP ed il mio ultimo rapporto era il 27/32, che sulla salita della Madonna del Corno, si è rivelato decisamente ostico visto che son salito alla media dei 5,5 km/h, ma nel 2007, quando son salito con la tripla e quindi col 22/32, non era cambiato un granché. Basti guardare cosa dice il risponso cronometrico.

Per me la doppia è sdoganata anche sulle gare più dure. L'unico motivo per cui tirarla giù in favore della tripla è solo nel caso di lunghissime marathon con salite molto ripide. Per qualsiasi altro uso ben venga la doppia. Domenica in gara mi sono ritrovato più volte a togliere e mettere la padella del 42 al posto della piccola da 27, cosa che prima forse facevo un po' meno perché tenevo sempre in canna il 32 davanti, ma questo a tutto vantaggio di un consumo più distribuito di entrambe le corone. Con la tripla penso invece che io usassi la corona centrale da 32 per il 60% delle pedalate, quindi con la padella da 44 su per il 35% e la corona da 22 solo per un esiguo 5%.

Ah i miei riscontri cronometrici:

  • inizio Contadi Castaldi: 350° pos.assoluta
  • fine Contadi Castaldi: 365° pos.assoluta
  • inizio Madonna del Corno: 364° pos.assoluta
  • inizio Madonna del Corno: 380° pos.assoluta
  • arrivo ad Iseo: 372° pos.assoluta

Ai più l'andamento delle posizioni può sembrare un lieve calo verso il finale di gara, invece forse c'è da dire che la salita iniziale l'ho fatta davvero a tutta, sempre ben oltre la soglia, anzi praticamente sempre col battito in zona rossa o viola, cioè stabilmente tra i 180 e i 183 battiti, cosa insostenibile per due ore di gara.

Nel 2007 la salita della Madonna del Corno l'avevo salita in 13'47", quest'anno in 13'22", cioè 25 secondi in meno, cioè un buon miglioramento per essere più "vecchio" di tre anni. Il tempo totale infine è di 2h08'10", contro le 2h11'15", cioè 3'05" e anche qui non posso che esser contento, anche se il percorso non era proprio identico in tutto e per tutto. In ogni caso anche i big hanno migliorato il tempo del 2007 di circa 3', quindi posso dire di essermi confermato all'altezza della situazione, anzi ho migliorato 76 posizioni assolute, quindi archiviamo un'ulteriore stellina del Prestigio 2010 e una soddisfazione generale di come si sta concludendo questo anno dal punto di vista agonistico.