Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 23/09/2010
Ovviamente largo spazio alla notturna da San Giorgio a Monte Castelberto anche sul blog degli Aspetimebike, coordinato dal Massy.
Vi rimando al loro articolo:
Eccomi qui a raccontare la notturna di ieri sera proposta da Paolo Orlandi al PFC in considerazione della congiuntura astrale positiva e che ha visto l’adesione del sottoscritto, del Marcante, dell’Ingegner Claps, di Fixj, Silvia e Massy, in rappresentanza degli Aspetime Bike.
Spiace solo la defezione dell’ultima ora di Cristian, ma ci sarà di sicuro un’altra occasione.
I partecipanti sono partiti con tre equipaggi separati con l’unico obiettivo di raggiungere entro le h. 21,15 Malga San Giorgio. Obiettivo raggiunto in pieno!
Al parcheggio scelto, abbiamo constatato la totale assenza di altri esseri bipedi pensanti e solo la presenza di quadrupedi erbivori.
Temperatura esterna 11°, temperatura corporea nostra 38° dovuta all’eccitazione di trovarsi a 1500 mt.s.m., immersi nel più assoluto silenzio ed irradiati dalla luce dell’unico satellite del nostro pianeta, ormai nel pieno del suo splendore mensile.
Tutti i nostri velocipedi erano muniti di adeguati impianti di illuminazione, ma abbiamo subito deciso, su consiglio di Massy, di non utilizzarli e di viaggiare a fari spenti nella notte!
Dopo aver sopperito, grazie al supporto di Fixj, all’inadeguato abbigliamento dell’Ingegner Claps che pensava di circumnavigare le Isole Seychelles, non pensando che eravamo ben al di sopra del livello del mare, siamo partiti con destinazione Castelberto a 1.765 mt.s.m..
Lo scenario che ci si è presentato intorno era a dir poco spettacolare e tutti ci siamo beati di cotanta meraviglia della natura. Uno più di tutti, che comunque verrà sottoposto ai test antidoping dell’UCI, ovvero il summenzionato Ing. Claps che è partito a fionda come un novello Pedrosa o, per stare più nei nostri paraggi, emulando le celebrate partenze del nostro MaxMaga e ha sempre dettato il ritmo, seppur blando, del gruppetto!!!
Unico (parziale) intoppo, la presunta foratura della gomma anteriore della MTB del Fixj. Qui, fortunamente ed anche documentati con prove fotografiche inoppugnabili già pubblicate questa notte sul Picasa Web Album del Conte, sono intervenuti i tre ingegneri che, per grazia ricevuta, erano presenti all’interno del nostro gruppo e, dopo alcuni calcoli matematici elaborati "come gnente el fuss" mentalmente in tempo reale nonché dopo un improvvisato ed animato tavolo di discussione, il danno è stato riparato ed il malcapitato ha potuto proseguire serenamente il giro. E’ d’obbligo far notare che, parte del successo, è stato dovuto all’utilizzo di un mirabolante gadget "assurdooo" pescato sempre dal summenzionato Ing. Claps dal suo cilindro: la micro pompa Swarovski acquistata nella gioielleria Tagliaro di Colognola ai Colli, residenza per chi non ne fosse ancora a conoscenza - di un atleta di chiara fama mondiale nonché idolo del nostro Fans Club. Se ne consiglia vivamente l’acquistato
Dopo aver raggiunto la nostra meta e rimirato il fondo valle atesino, costellato dalle luci dei centri abitati trentini, ed aver scattato le rituali foto, anche se alcune non propriamente centrate...sorry, siamo ripartiti scendo ad una buona velocità gli sterrati della Translessinia, sempre con il solo ausilio della luce lunare.
Giro chiuso con 26 km.percorsi, la consapevolezza di aver vissuto un momento di vita vera, e con pausa al Bar del Piace a Bosco CN.
BELLISSIMO!!!
Anch'io vorrei dire la mia, anche se non mi sento chiamato in causa, per il fatto che la raccolta porta a porta è partita anche qui nel mio paese, visto che l'articolo comparso su L'Arena di oggi è proprio relativo alle lamentele della Valpantena. Non cambia nulla rispetto agli altri paesi che fanno la "porta a porta" già da un po' di tempo. Quindi, chi si lamenta in Valpantena, si lamenta semplicemente perché prima la raccolta differenziata non l'ha mai fatta o l'ha fatta molto male.
O meglio, si che cambia qualcosa dagli altri paesi dove c'è già il "porta a porta". Gli altri paesi sono passati dalla "raccolta delle immondizie" alla "raccolta porta a porta", mentre tutti i paesi e i quartieri del comune di Verona stanno passando dalla "raccolta differenziata" alla "raccolta porta a porta". Ed un sacco di cittadini, come il sottoscritto, la raccolta differenziata l'ha sempre fatta e anche molto bene, senza alcun dubbio su come fare, su cosa mettere nell'umido, cosa nel secco e via dicendo.
Quello che trovo personalmente sconveniente è che prima potevo differenziare e liberarmi dell'immondizia differenziata quando volevo - dovevo semplicemente recarmi a questo o quel cassonetto a 100 o 200 metri da casa - adesso invece i "cassonetti differenziati" me li devo tenere in casa, perché ci sono i giorni prestabiliti.
Il problema è però, se siamo arrivati a tanto, che tanti altri cittadini la "raccolta differenziata" non si sono mai messi a farla, vuoi per sfiducia del sistema, vuoi per pigrizia, vuoi per menefreghismo, vuoi per ignoranza. E adesso, anche se ci ho perso qualcosa anch'io con questo passaggio al "porta a porta", BEN GLI STA a tutta questa gente che se n'è sempre fregata di impegnarsi a fare la raccolta differenziata! Se tutti avessimo fatto bene la raccolta differenziata, non avremmo avuto il 50% di differenziazione a giugno 2010, ma il 90%. Se tutti avessimo diligentemente separato la plastica dal vetro e la carta, l'umido dal secco, la nostra amministrazione comunale non sarebbe mai stata costretta ad arriva al "porta e porta" per alzare la percentuale. E non è pura demagogia il fatto di incensarsi di "90%" anziché di "50%", ma stiamo parlando di salvaguardare le risorse della natura e di inquinarla il meno possibile. Quindi l'unica maniera per alzare la percentuale è fare il "porta a porta", perché ci sono tanti, troppi cittadini menefreghisti. Fino ad ora mi pare di aver scritto solo ovvietà.
Se fosse stato per me, avrei messo delle microcamere sui cassonetti ed avrei controllato cosa la gente buttava prima nei cassonetti del secco e tutta la loro "merda" che non hanno mai differenziato, gliel'avrei versata in soggiorno o gliel'avrei fatta mangiare, in perfetto stile nazifascista.
E' il solito problema all'italiana: se nessuno mi controlla, io faccio quello che voglio e siccome costa un po' di sacrificio, me ne strafrego.
Dovendo essere un po' più diplomatico, io avrei introdotto un sistema molto più ingegnoso, che con gli italiani funzionerebbe a meraviglia: "se mi porti tot kg di plastica, ti dò un bonus di tot euro, se mi porti tot kg di carta/cartone, di dò un bonus di tot euro" e via dicendo, bonus da scalare dalla tassa delle immondizie con possibilità di andare pure a credito per i più virtuosi. In Scandinavia fanno esattamente così con le bottiglie di plastica e con le lattine e si che gli scandinavi non hanno bisogno di arrivare a tanto, precisi e puntuali come sono!
Con un sistema del genere, anche Napoli e tutta la Campania sarebbero talmente pulite, che non trovereste in giro neanche i cucchiaini del gelato nella pattumiera della gelateria.
Fotografie del 23/09/2010
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