Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 30/04/2008
Oggi sono partito nel primo pomeriggio sempre con divisa estiva Turnover alla volta del Pian di Castagnè, con le gambe ancora un pelo stanche per le prestazioni dei giorni scorsi. Sono arrivato a Castagnè non forzando eccessivamente, ma con buona andatura, mentre la discesa verso contrada Villa di Mezzane se ne va con una buona media.
Attraversato il paese di Mezzane, mi rendo conto che la condizione è soddisfacente, a giudicare dalla velocità oraria di crociera. Mi convinco che oggi la giornata è giusta e nemmeno il vento contrario da Lavagno fino all'incrocio delle Quattro Strade mi fa desistere. E con una potenza mai conosciuta fino ad ora salgo allo scollinamento poco sotto San Giacomo ad una velocità tra i 33 e i 42 km/h. Comincio già a sfregarmi le mani quando il rilevatore di velocità poco dopo Casette di Marcellise mi invita a rallentare, ma non accenno minimamente a mollare la presa. La velocità media fino a quel punto è già ben oltre i 28 km/h e da San Martino Buon Albergo fino a casa non ci sono salite degne di nota, per cui decido di forzare un altro po', cercando però di tenere sotto controllo la frequenza cardiaca.
Beh, inutile che stia qua a smenarla tanto: il mio nuovo record del giro è 1h35'27", qualcosa come 4'30" in meno del record fissato giusto un mese fa, poco prima della mia partecipazione alla Legend. Sarà che le temperature primaverili aiutano senza dubbio a migliorare la prestazione, ma probabilmente non sono mai stato in forma come adesso! Domani mi tocca salire sulla bici e insistere!
Oggi il programma ciclistico ha previsto una capatina a Boscochiesanuova in divisa completamente estiva. Dopo essere salito a Bellori, lungo la salita per Lughezzano e la strada vecchia che conduce a Bosco, ho avuto modo di superare qualche altro cicloturista, che si godeva molto più di me il paesaggio, alchè ho ben pensato che forse valeva la pena tirare fuori il cellulare e scattare qualche foto in prossimità di Tonghe di Sotto, dove c'era un'infinita distesa gialla di tarassachi in fiore.
Oggi mi ero comunque imposto di salire cercando di rimanere in soglia e devo dire che sono quasi riuscito nell'intento, andando fuori soglia si e no per 5 o 6 minuti su 1h54' di giro totale.
La discesa verso la Valpantena l'ho fatta molto più velocemente per la strada nuova, anche se l'antivento e qualche fastidiosa raffica di vento mi ha causato qualche problema nella discesa da Rosaro fino a Stallavena. Il chilometraggio e la media non sono eccezionali, ma l'esercizio svolto in salita spero sia stato molto utile sia per le mie gambe che per il mio apparato cardiovascolare.
In mattinata mi sono aggregato al treno dei vecchietti più arzilli del GC Grezzana. Il giro è stato uno strano incrocio, che ha contemplato la salita a Pian di Castagnè, la salita a San Briccio e la salita della Pissarota. Dopo l'immancabile aperitivo al Ciao poco dopo mezzogiorno, arrivo a casa, dove trovo la mia famigliola pronta per gustarsi un pomeriggio sportivo a base di gran premio di Formula 1 e ultimi chilometri della Liegi.
La cosa più eclatante è che oggi mio figlio ha voluto insistere nel voler provare ad andare con la bici senza le rotelline, tolte giusto sabato sera. L'equilibrio è ancora un po' precario, ma siamo sulla buona strada. Aspettatevi insomma che nel giro di qualche settimana sia completamente autonomo ad andare in bici!
Venerdì 25 aprile sono uscito per la mia prima volta con la "mia" squadra, cioè col famoso "treno alta velocità". A detta di chi era nel gruppo e che conosce molto bene i ritmi e le velocità del gruppone - soprattutto quando c'è Birtele e compagnia a tirare - non stavamo andando forte, però io ci ho messo un po' a rendermi conto che piano davvero non si va.
E infatti nei primi chilometri da Quinto fino a Bussolengo, nonostante sia dietro a ciucciare la ruota del gruppo e me ne guardi bene dal rimanere troppo indietro, il mio battito cardiaco viaggia spesso sopra soglia e la cosa mi preoccupa non poco, visto che deve ancora arrivare la famigerata salita del Flover di Bussolengo. Poco prima di Bussolengo stranamente il ritmo cala e questo fa aumentare ulteriormente il mio livello di preoccupazione e infatti i preamboli ci sono tutti quando la strada comincia leggermente a salire. Vengo sorpassato una, due, tre volte da folate imperiose e io me ne guardo bene dal seguire i movimenti, ma continuo imperterrito a ciucciare la ruota. Il battito sale, sale, sale e il contachilometri segna sempre una velocità superiore a 30 km/h. Parallelamente l'indicatore del battito sale ben presto oltre quota 170 e davanti non si accenna minimamente a mollare. Penso tra me che se ce la faccio a non farmi staccare troppo e a stare con Remo e compagnia, la fatica e la preoccupazione più grande è andata, manco avessi il compito in classe d'italiano!
Bene quando la salita del Flover aumenta di pendenza, decido che è il momento di superare la ruota che mi sta davanti, perché Remo e gli altri più forti sono già a trenta metri. Il battito continua a salire, ma la cima è poco distante. E il battito sale ancora: si supera quota 180. Ad un certo punto non ho più ruote da ciucciare e non voglio perdere i primi. Record! Arrivo a quota 186, nuovo record personale, riesco a rientrare nel gruppo e penso tra me che è fatta.
Da lì in poi il classico giro del lago si sviluppa secondo i soliti pezzi: saliamo da Bardolino per la salita del Pigno, mentre il ritorno è fatto ad andatura decisamente più turistica, complice il fatto che Remo è da almeno un mese che non prendeva in mano la bici.
La giornata per me dovrebbe finire a Quinto, ma decido di accompagnare Remo fino a Stallavena e proseguo per Alcenago, dove ritrovo mia sorella che sta preparando un'ottima ciambella da gustare nel pomeriggio. Approfitto pertanto per bere qualcosa, lecco il fondo della teglia usata per la crema pasticciera, saluto i miei e mi avvio verso valle. Vuoi che a Stallavena ti trovo il Righe, il quale mi chiede di accompagnarlo su per il vaio Bazazenoci? Massì, cosa vuoi che sia, ho già più di 100 km nelle gambe: non sarà certo il vaio per le Barozze a mettermi ko!
Per fortuna che il Righe è ancora non al top della forma, per cui si sale ad un ritmo decisamente inferiore per le mie possibilità e questo è sicuramente confortante per arrivare a Fosse, con la gamba ancora salva. All'Ombra delle Fosse ci concediamo un bel panino col salame, una Coca-Cola, ma il tempo è più che mai tiranno e torno a casa sempre per il vaio.
La giornata si conclude con 137 km, 3652 kcal bruciate, 27,5 km/h di media e quasi 5 ore di pedalate, ma il record del cardio è senza dubbio l'elemento più degno di nota!
Fotografie del 30/04/2008
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