Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 19/10/2012
Eccomi a descrivervi le possibili soluzioni per riuscire a convertire file di Freehand 10 e Freehand MX (11) in Adobe Illustrator CS6.
- comprare un'altra licenza di Adobe Illustrator CS5, sempreche si riesca ancora a trovare in giro - generalmente il sito di e-commerce di qualsiasi software house o distributore non vende quasi mai le versioni precedenti
- installare Adobe Illustrator CS5 di un collega, utilizzando proprio il suo numero di serie, ed effettuare le conversioni quando il collega non ha aperto Illustrator CS5 (soluzione prospettatami dal Servizio di Assistenza Adobe)
- installare Adobe Illustrator CS5 e CRACCARLO senza tanti problemi di sorta
- utilizzare un Applescript per effettuare la conversione automatica di cartelle contenenti file Freehand, magari anche in profondità dentro le sottocartelle
Purtroppo la cosa più ovvia di questo mondo pare non essere tecnicamente possibile, cioè Adobe non rilascia una sorta di downgrade alle versioni precedenti a chi ha titolo di utilizzare l'ultima versione del software. Questo è quanto mi hanno detto sempre al Servizio di Assistenza telefonica Adobe.
Nel frattempo, se volete conoscere un po' di novità di Illustrator CS6 ed imparare ad usarle, guardate qui.
Pare che Adobe abbia dato il colpo di grazia a Freehand una volta per tutte.
Già tanti anni fa l'acquisizione di Macromedia da parte del colosso dell'informatica mondiale aveva decretato l'eliminazione del prodotto Freehand MX, giunto alla versione 11.0.2.
Erano in tanti, tantissimi ad usare questo prodotto ed hanno fatto una fatica terribile a passare ad Adobe Illustrator.
Per fortuna che Adobe all'epoca della CS3 aveva giusto pensato di scrivere una procedura di importazione dei file Freehand, garantendo così la continuità di lavoro a chi era passato al più nuovo software di Adobe.
Fino alla CS5 di Adobe Illustrator, tutto bene: era sempre possibile importare i file Freehand delle ultime versioni, cioè quantomeno la 10 e la 11.
Col rilascio di Adobe Illustrator CS6 l'amara scoperta: non è più possibile importare i file di Freehand.
Cosa fa allora un grafico in possesso di anni ed anni di lavoro e progetti fatti con Freehand?
Se ne parla apertamente in vari posti della rete:
Le soluzioni le trovate comunque in un mio altro articolo.
Come da consuetudine, giovedì sono andato a Padova e le notturne o le partecipazioni a giri serali mi sono precluse, ma riuscendo ad incastrare bene tutto, son riuscito anche stasera ad uscire in mountain bike, dopo l'uscita Stop De Race della settimana scorsa con gli amici Focus, il Papataso ed il Radu.
Stasera ho chiesto all'Orlando se era disposto ad un secondo round in MTB dopo un'uscita in primissima serata col Conte e l'Orlando non ti dice mai di no perché "ogni lasciata è persa".
L'idea originale era quella di fare la Pissarota, poi la saggezza di zio Paolo mi ha fatto desistere in favore di un'ascesa bitumata verso Lughezzano.
Da subito ci rendiamo conto che il farone è un portento: si vede come essere a bordo di uno scooter. Si pedala in scioltezza senza alcun problema di visibilità e causa qualche problema avere di tanto in tanto Paolo dietro, perché il suo faretto sparato sul mio didietro causa un cono d'ombra che può essere fastidioso in certe manovre veloci.
Saliamo così in direzione Stallavena e poi verso Lugo, dove incrociamo un sacco di rallisti convenuti per una sessione di prove libere all'altezza della Pernisa.
Si continua per Bellori e poi su a Lughezzano, dove svoltiamo a sinistra per la strada vecchia della Lughezzano-Bosco.
Arrivati all'incrocio di Calavedo, io insisto per proseguire verso Bosco e così ci ritroviamo su in piazza in tempi abbastanza rapidi, nonostante i nostri battiti cardiaci viaggino all'unisono e qualche sbuffo di troppo per la digestione lenta della cena fatta giusto poco più di un paio di ore prima.
Ormai all'altezza di Boscochiesanuova entriamo in una coltre di nebbiolina, che accentua enormemente la sensazione di freddo, tanto che il termometro montato sulla Scalona indica solo +7°C.
Il nostro abbigliamento non è propriamente invernale: indossiamo lo spolverino, scattiamo qualche foto di fronte alla Pasticceria Valbusa, tanto per ricordare questa piccola impresa di ottobre.
La discesa è una cosa che risolviamo rapidamente scendendo per via Ederle e sbucando al tornante del Filo.
Da lì in poi discesa dagli Italiani e poi nell'ordine Arzarè, Lughezzano e di nuovo Bellori.
In discesa scendiamo al buio come se fosse giorno: praticamente le stesse traiettorie! Velocità massima 60,8 km/h con le ruote grasse.
Come da tradizione arriviamo alla Carrara che ci concediamo un happy hour a base di crostata di marmellata di frutta e Mojitosoda: sono le 0.45, ma la cosa non ci disturba un granché.
Una bella seratina al fresco e la conferma che questa versione dell'SSC-P7 mantiene la carica proprio per tre ore, cioè quelle dichiarate, per cui al momento siamo soddisfattissimi dell'acquisto.
Fotografie del 19/10/2012
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