Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 30/01/2010
Approfondisco il commento del caro Marcante sulla mia uscita odierna sulla neve. All'alba delle 7 c'è stato un intenso scambio di sms con il Marcante, ma non sono riuscito a schiodarlo dalla sua alcova...non voio saver altro ...
Nonostante la consapevolezza che avrei ballato come un bravo lupo solitario, alle 8,45 ho inforcato la mia verdona e sono partito con l'obbiettivo di provare a salire sino al Monte Santa Viola, via Piccolo Stelvio. Appena uscito dalla mia corte, mi becco subito una traccia lasciata sulla neve fresca da qualcun altro in MTB.
Le tracce non lasciavano dubbi anche questo biker aveva avuto la mia stessa idea. Speravo di beccarlo per fare il giro insieme, ma nonostante un Piccolo Stelvio innevato preso allegramente e chiuso in 10' scarsi, non ci sono riuscito. Da bravo lupo solitario ho seguito le sue tracce fin sopra alla Gualiva, allo scollinamento lui, però, ha scelto di girare a sinistra, mentre io ho svoltato a destra per farmi il tratto nel boschetto. Alla Pesa di Romagnano ho affrontato la salita dritta e ripida e finito il tratto in asfalto, ho potuto godere nell'essere il primo a violare lo spesso manto di neve.
SPETTACOLO!!! la neve ricopriva tutto e solamente i fili spinati che delimitano i prati mi facevano tenere la retta via, se retta si può dire visto che non si vedeva cosa c'era sotto il manto nevoso. Infatti quasi allo scollinamento mi sono imbarcato e ho dovuto mettere il piede a terra, paz...è stata l'occasione per scattare un paio di foto con il cell. Il paesaggio era veramente strepitoso: alle mie spalle, la bassa Valpantena e Verona erano avvolte dalla nebbia, davanti a me invece la neve ed il cielo bianco mi abbagliavano. Riprendo a pedalare quasi convinto di girare verso Azzago non appena arrivato all'incrocio, ma lì ribecco le tracce di quello di prima in MTB che salivano sul cementone verso Santa Viola, allora, punto nell'orgoglio, sono ripartito all'inseguimento e finalmente lo becco, davanti ad una casa che stava cercando di smessaggiare vanamente con qualcuno. Lo conosco, ma non mi ricordo il suo nome, fa parte del gruppo di Federico VRBike.
Dopo 4 ciacole in scioltezza, ci siamo salutati ed io ho proseguito con l'intento di fermarmi al solito bar a Cerro per la meritata "pausa Brioche". Purtroppo ho dovuto desistere perchè la paciarina sulla strada provinciale era di un inquietante color marrone e le auto, che mi superavano, alzavano delle vere e proprie onde anomale e rischiavo di soccombere ad esse.
Ho girato la verdona e mi sono lanciato in discesa, poi ho girato a Praole e mi sono fatto, con la dovuta prudenza, la discesa verso Lugo. Fin qui sono riuscito a non bagnarmi esageratemente e a non soffrire troppo il freddo. La botta finale, invece, è stato il tratto Lugo-Marzana che mi ha letteralmente bagnato e fatto desistere dal fare un altro Piccolo Stelvio per chiudere alla grande una bella uscita sulla neve.
Domani, sperando che le strade principali siano meno bagnate, salirò sull'Eurostar Turnover per fare una bella sgroppata fino ai miei possedimenti lacustri, magari in compagnia del Marcante. Spero di onorare la "pausa brioche" domani, visto che oggi, cn mio profondo rammarico, è saltata causa avverse condizioni meteo.
Hola a todos!!!
Stamattina io non ne avevo "banane" di andare, vuoi per il freddo, vuoi per la sbornia di neve di ieri sera. Mi son bastati due minuti di ripresa video con la mano nuda fuori dal finestrino per rendermi conto che l'esposizione al freddo la si paga subito, ma a volte ne vale assolutamente la pena... ah, guardare pure le immagini degli articoli di stanotte per rendervi conto dell'uscita degli Aspetimebike...
E' proprio il caso del Conte che con l'uscita di stamattina in solitaria si ritrova a pedalare in sella della sua Verdona fino in cima al Monte Santa Viola, dove non sembra essere passato nessuno prima di lui.
Solo qualche problema nello scendere da Lugo fino a Marzana, con la neve sulla strada principale trasformatasi ormai in paciarina e acqua.
Il mio programma personale prevede un'uscita su strada nel primo pomeriggio col trenino del GC Grezzana, solo che se l'asfalto non si rimette in condizioni accettabili, si va direttamente a domani in compagnia del mio team per la solita folata fino a Bardolino, o male che va, posso sempre tirare fuori la Scale e farmi un giretto in MTB fino ad Alcenago e dintorni.
Da parte del Conte Savoia più tardi dovrebbe arrivare anche la sua cronaca, una volta che sarà debitamente riscaldato ed uscito come nuovo dalla doccia...
Stasera la tentazione di andare con gli Aspetime per una pedalata memorabile è stata tanta ed alla fine ho ceduto!
Ho optato per l'uscita "salvagamba", più che altro perché non volevo far prendere troppo freddo ai miei arti inferiori, dopo l'esperienza dell'inverno scorso, e così mi son portato via la 307 di famiglia chiedendo a mio figlio Enrico se voleva far parte della comitiva.
Tutti entusiasti siamo partiti per l'appuntamento delle 18.30 presso Turnover, dove c'erano il Fix e il Diego Anselmi, pronti per partire verso le alte quote.
A Bellori, ad aspettarli, anche il Paolo GPS Orlandi, lo jeti della Lessinia, assieme a suo cugino. Io mi son perso questo ricongiungimento, perché ero preso ad organizzare altre faccende in Turnover, ma grazie ad una prova speciale da Bellori fino quasi a Boscochiesanuova lungo la vecchia strada Lughezzano-Bosco su un asfalto decisamente a corto di tenuta, mi ha consentito di prendere il gruppetto dei quattro impavidi, poco dopo la contrada Valbusa, cioè a 2 km scarsi dalla capitale della Lessinia.
Già all'altezza di Lughezzano i fiocchi di neve cominciavano a vedersi e l'asfalto era sempre più viscido. A Boscochiesanuova era neve garantita!
Ora non vorrei rubare la cronaca che dovrebbe arrivare dal Fix sul blog degli Aspetimebike, ma il termometro segnava una temperatura non proprio delle più miti e il gruppetto cominciava davvero a fare sul serio con le prime rampe in direzione San Giorgio.
Tutta la scalata da Bosco fino ai Tracchi è stata pedalata ad una temperatura tra i -3°C e i -4°C, con una neve che cadeva sempre più insistente e la gomma che faticava ad avere grip, costringendo tutti a starsene seduti in sella.
Ovviamente foto e video a tutto spiano, di questa uscita facilitata enormemente dai fari abbaglianti della mia Peugeot, che ha illuminato tutte le fasi salienti della pedalata. Probabilmente già stanotte o domani mattina qualcosa comparirà anche su YouTube, quindi state collegati!
Parte sicuramente spettacolare è stato anche il terzo tempo gastronomico al Hotel Piccole Dolomiti a Branchetto, cima Coppi della notturna. Notturna organizzata con in mente il chiaro della luna piena, ma la luna non si è proprio visto a causa della precipitazione. Per il Fix canederli in burro fuso, mentre per il sottoscritto, Enrico e il Diego minestrone di verdure con canederlo a dominare la scena nel piccolo tegamino. Il Paolo optava per un più sobrio panino al salame, mentre per tutti alla fine c'era una torta mantovana con crema di zabaione!
Il ritorno è stato senza dubbio più impegnativo per i bikers, sia per la temperatura che andava abbassandosi a valori tra -5°C e -6°C nel tratto tra i Tracchi e Grietz, che per la discesa, visto che sotto il nuovo manto nevoso di ormai 10 cm era presente uno strato ghiacciato insidioso per i Maxxis e gli altri copertoni che equipaggiavano la compagnia.
Degne di nota le "cappole" dell'Orlando e dell'Anselmi, ma niente di che! La stanchezza comincia a farsi sentire, la concentrazione viene qualche volta meno, ma la neve è soffice e ci si alza in fretta!
Numeri acrobatici anche per la Peugeot, che con un pistoncino dei freni bloccato sulla posteriore destra, procurava un'avaria completa all'elettronica. L'attuatore e il relativo sensore mandavano in tilt tutto quanto e ESP/ASR e ABS erano completamente disinseriti, costringendo il Marcante ad improvvisarsi per l'occasione un po' Mikko Hirvonen, con una ruota bloccata e pneumatici estivi sul posteriore. Solo a Bosco, dopo alcuni tentativi falliti di reset, la macchina si riprendeva dalla panne e i sistemi elettronici tornavano a fare il loro dovere.
Breve sosta in piazza a Bosco, non per riempire le borracce come d'estate, ma per la foto di rito. Poi giù di nuovo per la Lughezzano-Bosco al contrario, con le temperature che si alzavano verso i -2°C.
A Bellori nessuno più sentiva le punte delle dita nè di mani e piedi, ma la soddisfazione massima era già raggiunta e l'adrenalina si manteneva ancora a livelli molto alti.
Anche noi, da dietro, ci siamo goduti la pedalata ed il terzo tempo e non mi dispiace affatto di essere rimasto in macchina a +22°C a seguire l'intera pedalata e a dar man forte a questi quattro spericolati!
Complimenti a loro per la prova di carattere dovuta all'esposizione a simili intemperie e per aver indovinato una serata indimenticabile!
Fotografie del 30/01/2010
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