Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 13/08/2012
Lasciamo perdere tutti i commenti letti ed alcuni anche sprecati qua e là sulla carta stampata.
Valgono più che mai le parole del diretto interessato ed anche quelle di Hubi Pallhuber, direttore tecnico della nazionale MTB maschile.
Il bronzo di Marco Aurelio Fontana vale più che mai come un oro, in primis perché è una speranza che si è tradotta in realtà - chiedere di più era oggettivamente troppo da Marco, considerato l'ultimo anno di gare di Coppa del Mondo MTB e dello spessore di Jaroslav Kulhavy e Nino Schurter.
In secondo luogo la prova di carattere nonostante quanto successo all'ultimo giro, quando si è tranciato il reggisella della sua Cannondale Flash.
Non mi rimane che riportare la sua dichiarazione e quella del tecnico che ho trovato sul sito della nostra federazione.
“Per vincere questa medaglia sono servite testa e gambe, l’ultimo km e mezzo è stato infinito" – Pallhuber: “Risultato importantissimo per tutta l’Italia delle due ruote”
"Vincere una medaglia alle Olimpiadi era il mio sogno e adesso ci sono riuscito” dice commosso Fontana, quest’anno già tre volte terzo in Coppa del Mondo e quinto ai Giochi Olimpici di Pechino 2008 -. Sono felice è una grande emozione, questa gara era l’obiettivo di un intera stagione, mi sono preparato scrupolosamente; sapevo di stare bene, ci credevo, ma ogni gara ha la sua storia e basta poco per compromettere tutto, comunque penso di avere fatto la gara migliore da quando corro in mountain bike. Per vincere questa medaglia sono servite testa e gambe, penso di avere corso tatticamente molto bene. Dopo l’episodio della sella ho cercato di mantenere la calma e reagire ma l’ultimo km e mezzo è stato infinito, gli ultimi metri ho pedalato con il cuore, volevo troppo questa medaglia. Una medaglia che dedico prima di tutto alla mia famiglia e agli amici che hanno sempre creduto in me e sono venuti anche oggi qui a sostenermi e poi alla squadra e a tutto il movimento del fuoristrada italiano. Siamo una grande squadra, questa medaglia dimostra che ci siamo e spero che possa incentivare tanti giovani ad avvicinarsi a questo bellissimo sport.”
“Marco oggi è stato davvero straordinario, questo bronzo vale quasi come un oro - dice il C.T. Hubert Pallhuber -. Speravamo in un buon risultato, ma conquistare una medaglia alle Olimpiadi non è impresa semplice. Fontana è partito fortissimo e ha corso con grande intelligenza sempre a ruota di Kulhavy e Schurter mettendosi però in testa nell’ultimo giro e provando anche ad attaccare facendo capire agli avversari che non era li con loro per caso. Peccato per l’episodio della sella, nella mountain bike gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo, però non penso che questo episodio abbia influito sul risultato finale della gara. Nell’ultima salita quando Schurter ha attaccato ho visto che Marco pedalava ancora seduto ed è in questo punto che ha avuto un cedimento e si è staccato leggermente dalla coppia di testa, quindi prima del problema alla sella. Il ceco e lo svizzero hanno dimostrato di avere qualcosa in più ma Marco ha comunque fatto una prestazione maiuscola andando a prendersi questa medaglia importantissima per lui, per la nostra squadra e per tutta l’Italia delle due ruote.”
Nelle scorse settimane non avevo seguito in tivù né la prova in linea olimpica, vinta da Vinokourov, né la prova a cronometro vinta da Winnings. Me se sono accorto solo ieri, mentre seguivo la prova olimpica di mountain bike, quella andata in scena a Hadleigh Farm, nell'Essex e vinta dal ceco Jaro Julhavy davanti di poco a Nino Schurter ed il nostro Marco Aurelio Fontana.
Le Specialized ufficiali erano tutte con una livrea di color arancio, così come anche l'abbigliamento ufficiale usato dai campioni sponsorizzati proprio dal brand americano, se guardate bene le scarpe ed il casco, sviluppati specificamente da Specialized.
Quello che però è più intrigante è proprio il fatto che alle Olimpiadi di Londra 2012 sul tubo diagonale delle bici - la superficie più grande a disposizione su una bici e quella su cui il colpo d'occhio va a cercare la marca della bicicletta - non campeggiava la scritta S-WORKS, da sempre il brand più professionale ed agonistico di Specialized, ma proprio il brand generalista SPECIALIZED.
Ed effettivamente, quando mi sono avvicinato al mondo delle bici, consideravo S-WORKS un brand diverso da Specialized. Quando insomma ero un novello e non avevo una conoscenza ed un'informazione così approfondita dei marchi e della componentistica delle due ruote, ero abbastanza perplesso al riguardo di questi due brand, tanto da confonderli e distinguerli poco.
Per il pubblico generalista questa scelta, cioè di avere un sottobrand specialistico rispetto al brand generalista, a mio modo di vedere, non è mai stata una scelta commercialmente vincente perché genera confusione.
Diversamente nelle competizioni specialistiche, seguite quasi esclusivamente da appassionati ed esperti del settore, ha senso il sottobrand specifico proprio a voler distinguere l'esasperazione e l'esclusività del mezzo tecnico usato dall'agonista, rispetto al resto della gamma delle bici a listino. "Noi ciclisti" sappiamo tutti che S-WORKS è il "top", mentre Specialized è la "base".
Poi succede che Specialized riesce a mettere a segno ben due vittorie su tre nelle gare più importanti del ciclismo professionistico maschile, cioè la vittoria nella prova su strada con Alexandre Vinokourov, supportato dall'Astana e Specialized e Jaroslav Kulhavy del team Specialized Racing nella prova di cross country in mountain bike.
E si sa che le Olimpiadi sono seguite più da un pubblico generalista e da un giornalismo generalista e passa in secondo piano il pubblico specializzato - e scusate il gioco di parole proprio con Specialized...
Una specie di risposta me la sono data da solo, però se leggete questo mio articolo ed avete qualche altra idea, esprimetela pure.
Concludendo: chi mi spiega questo cambia di look e brand di Specialized alle Olimpiadi? Proprio per quello che ho scritto io?
Fotografie del 13/08/2012
Nessuna fotografia trovata.
|